venerdì 20 febbraio 2009

VENUTO AL MONDO - Margaret Mazzantini

Poco più di 10 anni fa si consumava a pochi chilometri da noi l'assedio più lungo della storia bellica moderna che ha portato con sè milioni di morti e la distruzione di Sarajevo. Sembrano avvenimenti lontani nel tempo e nello spazio, ma non è così e ce lo ricorda Margaret Mazzantini nel suo ultimo romanzo Venuto al Mondo.
L'autrice riesce a raccontare la guerra con le giuste parole e l'orrore di quei giorni vive intorno al lettore. E' impossibile per chi come noi ha tanto sentito parlare di quel conflitto, ma l'ha sempre considerato lontano, non rimanere colpiti dalla brutalità, dalla capacità della guerra di rendere gli uomini bestie come testimoniato da molte pagine del romanzo, e in particolare nell’ultima parte.
Nonostante la durezza di molte pagine ciò che rimane al lettore è un messaggio di speranza, l'idea che anche dall'orrore possa nascere qualcosa, un amore, un'amicizia, un bambino.
E proprio il figlio della protagonista, che pur di averlo porta avanti la sua personale guerra, incarna la speranza di futuro di una terra martoriata.

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Festivaletteratura di Mantova 2009:


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domenica 15 febbraio 2009

CASA DI BAMBOLA - Henrik Ibsen

Non uno dei personaggi di questa opera teatrale suscita una qualche minima forma di simpatia. Ibsen sembra istigare all'odio verso uomini e donne il cui comportamento arido li rende distanti dallo spettatore. Non basta nemmeno il fugace momento in cui Nora passa con i propri figli, per i quali, oltre a questo, non si può che provar profonda pena, avendo a che fare con gente tanto legata agli aspetti materiali della vita e incapaci quindi di prendersi cura di loro con l'affetto di cui avrebbero bisogno.
E non basta nemmeno il gesto drammatico di Nora nel finale a redimerla ai nostri occhi, anzi non possiamo che essere soddisfatti della punizione che ella giustamente si autoinfligge per la propria insulsaggine, andando a cercare nel "mondo esterno" il senso perduto della vita.
In Casa di bambola Ibsen dipinge un affresco a tinte fosche, grigio e freddo, fatto di amori disperati, di aridi calcoli coniugali, di insensibilità verso l'altrui sofferenza. Nessuno si salva. Ed è inesorabile la condanna del cinico mondo borghese, intrappolato nei propri valori basati sul benessere e l'avidità e incapace di ritrovare il gusto dei sentimenti più semplici e istintivi.

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