lunedì 4 luglio 2011

IO, ROBOT - Isaac Asimov

Il termine fantascienza va stretto a questa raccolta di racconti del "tirannico" Isaac Asimov. "Io, robot" non è una semplice antologia di storie fantastiche che i sempre più rari (alleluja!) detrattori di tutto ciò che è "fanta-qualcosa" bollano come lavori di stampo adolescenziale o come (sic!) "romanzi di evasione". Siamo di fronte al tentativo, riuscito, di studiare la psiche umana, a livello individuale e, tanto per gradire, pure su scala planetaria, cercando di immaginare come saremo nel domani che ci attende. Asimov ci regala uno sguardo sul futuro, dove, udite udite, non troveremo i soliti mostriciattoli alieni che si premurano di sostituire le ormai dimenticate bestie carnivore della jungla, al fine di soddisfare il nostro imbarazzante e puerile bisogno di sfogare l'aggressività repressa.
Ciò che ci attende è una società in evoluzione, iper-tecnologica, dove la ricerca scientifica ci conduce verso traguardi sempre più lontani. Una società che si pone domande, che ha paura della propria stessa intelligenza, alla quale però non può rinunciare, al punto da produrne una artificiale, autonoma e cosciente.
Affascinante quanto Asimov riesca ad essere credibile, non si fa mai prendere la mano, non racconta con l'intento di stupire il lettore, la sua non è un'invenzione ma una previsione, che si basa sulla ferrea logica della scienza. Con simili presupposti è normale scavalcare certe banalità del genere, prendere a sberle gli alieni è roba da videogames, qui si fa sul serio, qui si cerca veramente di guardare nel futuro, per scoprire come potremmo essere da qui a decine, centinaia di anni. Inutile negarlo, il livello letterario di questo maestro è di qualità superiore o, per restare in tema, di un altro pianeta.

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