domenica 4 dicembre 2011

CICLO DI LANDOVER - Terry Brooks

Sulla scia del successo ottenuto con il brillante Il magico regno di Landover, Terry Brooks prosegue la sua narrazione con altre storie ambientate nel mondo fatato al di là delle nebbie, popolato di esseri fantastici, dove la magia esiste davvero e dove un uomo come il protagonista Ben Holiday può cercare la vita avventurosa che aveva sempre sognato e mai vissuto.
Nel primo libro della serie, l'idea originale e divertente di Brooks che sta alla base della storia è sufficiente a tenere in piedi l'intera struttura del romanzo. Essa si esaurisce nell'ambito del romanzo stesso, lasciando al lettore una sensazione di compiutezza e soddisfazione. Viene restituito in pieno il senso del meraviglioso provato dal protagonista nell'interagire con un mondo che lui stesso credeva potesse essere solo frutto della propria fantasia. Il lettore entra subito in sintonia con lui e insieme a lui vive avventure mirabolanti.
Negli episodi seguenti, questa che era la "benzina" grazie alla quale il motore filava via liscio, ora è esaurita. Il magico regno di Landover diventa una delle tante ambientazioni fantasy, privata di tutto il fascino con il quale ci aveva conquistati, ridotta al rango di fondale per le poco interessanti avventure di un re che, se all'inizio ci aveva conquistati per la sua tenacia e il suo coraggio, adesso ci infastidisce per il modo ingenuo e disinvolto con il quale è pronto a cadere nei più stupidi tranelli di improbabili avversari, tanto rumorosi quanto inconcludenti.
Il tentativo di Terry Brooks di dare una morale alle sue fiabe è lodevole, il tema della fiducia in se stessi, della forza dell'amicizia, dell'inganno che trova il suo più prezioso alleato nella solitudine, sono il filo conduttore con il quale le storie vengono presentate, la loro struttura di base. Ma i personaggi e le loro imprese non sono all'altezza di quanto visto nel primo dei cinque romanzi che compongono la serie.
I cattivi di fronte ai quali tremavano i polsi, diventano macchiette, molto fumo e poco arrosto. Paradossalmente l'unico avversario convincente viene incontrato nel "nostro" mondo, durante uno dei ritorni sulla Terra compiuti dai personaggi, il quale riesce a fare paura senza troppi trucchetti e incantesimi roboanti ma con il semplice uso della psicologia.
E` probabile che Terry Brooks abbia voluto dare un'impostazione più adatta a un pubblico giovane, se non proprio infantile, alla propria opera, da cui deriverebbe questa sorta di generale "ammorbidimento" dei toni. Scelta legittima che non riesce però a mitigare la delusione di chi dal primo libro era rimasto affascinato.

Ulteriori informazioni su Terry Brooks
Visita il sito ufficiale di Terry Brooks
Ulteriori approfondimenti su Terry Brooks
Consulta il forum italiano dedicato a Terry Brooks

Nessun commento: