lunedì 31 gennaio 2011

IL SORRISO DI ANGELICA - Andrea Camilleri

Gli anni passano anche per il commissario Montalbano, personaggio di cui Camilleri ha scritto per la prima volta nel 1994.
Con l'età arriva anche la nostalgia della gioventù. E` sufficiente il sorriso di Angelica per risvegliare in lui una passione di stampo adolescenziale.
Ma lo scorrere del tempo non si evince tanto dai cambiamenti nel commissario, ma dai non cambiamenti della trama. L'ultimo romanzo ripete infatti sempre gli stessi schemi narrativi, gli stessi clichè e gli stessi personaggi caricaturali.
Ciononostante è un romanzo che funziona, la trama fila via liscia come l'olio e l'uso del dialetto siciliano è piacevole e spassoso come sempre.
Che dire, forse sarebbe ora per Camilleri di abbandonare il suo tanto amato personaggio.

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martedì 25 gennaio 2011

L'AMICO RITROVATO - Fred Uhlman

Quella de "l'amico ritrovato" è una novella tanto breve quanto efficace e il messaggio di Fred Uhlman è chiaro: un uomo va giudicato non per ciò che è ma per ciò che fa.
La necessità umana di catalogare quel che ci circonda spesso va oltre i confini del bisogno, diventa mania, persecuzione, schiavitù, della mente prima che del corpo. Si oltrepassa il limite nel momento in cui il nome si sostituisce alla sostanza, la mente si limita a compiere l'associazione parola - immagine, prima ancora dell'associazione parola - materia. Si compie un'ingiustizia quando si spinge il prossimo a preferire la prima alla seconda. E` così che lo squalo diventa innanzitutto un mostro assassino da abbattere, un pollo solamente un pezzo di carne nel cellofan, un uomo niente più che un concorrente/avversario nella propria corsa al benessere.
Questa sorta di bidimensionalità del pensiero è una piaga ancora molto radicata, anche nella nostra "istruita" epoca, non c'è voglia, non c'è tempo di spostare la prospettiva per scoprire la moltitudine di tridimensionalità nascoste dietro ogni cosa. Così ci perdiamo gran parte del divertimento del vivere.
Emblematica è la scena in cui il padre del protagonista, ebreo e quindi vittima delle scelte razziste della Germania nazista, decide di uscire di casa indossando l'uniforme militare, dimostrando così, nonostante venga implicitamente accusato di rappresentare un pericolo per il paese, di essere orgoglioso per aver combattuto fra le fila dell'esercito tedesco, insieme a chi, come lui, quel paese lo voleva rendere grande.
L'uomo anela ad elevarsi ma l'ottusità di cui continua ad essere vittima nel corso dei secoli è ciò che più lo allontana dal suo obiettivo, rendendolo inevitabilmente più simile alla bestia di quanto non vorrebbe lui stesso ammettere.

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domenica 23 gennaio 2011

SPINGENDO LA NOTTE PIU` IN LA` - Mario Calabresi

La storia della famiglia Calabresi che Mario, figlio del commissario e affermato giornalista ci racconta in questa breve opera, è legata loro malgrado a quella del nostro Paese. A differenza della cronaca e delle analisi politiche, "spingendo la notte più in là" è un tentativo di raccontare la vicenda del commissario Calabresi dal punto di vista spesso trascurato, per non dire ignorato o dimenticato, delle vittime del terrorismo.
Al di là di tutte le speculazioni, indagini, congetture che si possono fare sull'argomento, ciò che resta è l'amarezza di coloro ai quali è stato negato il diritto di crescere con il supporto della propria famiglia. In particolare come in questo caso, dove l'imposizione nasce da una decisione unilaterale, basata su supposizioni prive di fondamento.
Merito di Mario Calabresi è di focalizzare la sua opera sull'aspetto umano della vicenda, sofferenze, difficoltà, frustrazioni che una vittima del terrorismo si trova costretta a subire per tutta la vita, a prescindere dalle scelte, dalle posizioni, dalle attività che il bersaglio del terrorista conduceva.
Ciò che rimane è il vuoto lasciato da una persona la cui sorte viene decisa sulla base di decisioni estranee alle regole del diritto, principio questo, fondante per ogni democrazia degna di tale nome e per coloro che per la democrazia si prodigano.
Ciò che rimane è la frustrazione di chi si trova nel mezzo di una guerra dichiarata sottovoce, che per sua stessa natura è destinata al fallimento ma che, pur restando inutile, riesce a produrre come unico, deplorevole risultato, la sofferenza di chi, di quella guerra, non era nemmeno a conoscenza.
Ciò che rimane, quando ogni cosa finisce, è un imbarazzato silenzio, da parte di tutti, caratteristico di chi sa di essere in difetto, di essere in qualche misura colpevole, di non aver fatto abbastanza o di aver fatto troppo.
Ciò che rimane, per l'ennesima volta in questo spaesato paese, è la sensazione di aver scelto, fra i tanti sentieri sul nostro cammino, ancora una volta quello sbagliato.

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mercoledì 19 gennaio 2011

MANGIA, PREGA, AMA - Elizabeth Gilbert

Dopo aver chiuso Mangia, Prega, Ama di Elizabeth Gilbert il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato "ma perche' l'ho letto?" Probabilmente perchè il film che ne è stato tratto, con protagonista Julia Roberts, è carino e simpatico (qui potete leggere la nostra recensione al film). Ma il libro non è per niente così. Caso editoriale negli Stati Uniti, Mangia, Prega, Ama racconta il viaggio dell'autrice in Italia, India e Bali, condotto allo scopo di ritrovare sè stessa dopo un brutto divorzio e una storia d'amore finita male. Il viaggio, lungo un anno, si divide in tre parti: Roma (mangia), India (prega) e Bali (ama). Se la prima parte, pur essendo piena di luoghi comuni sul nostro Paese, è tutto sommato divertente, la parte dedicata all'India è di una noia mortale, nulla trasmette del misticismo del luogo in cui la protagonista si trova. E la parte su Bali è fin troppo scontata, un paradiso terrestre, un uomo affascinante e ovviamente l'amore.
Direi una lettura non consigliata, se proprio siete curiosi molto meglio il film.

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Guarda il trailer del film tratto dal romanzo:
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domenica 16 gennaio 2011

LO SCONTRO DEI RE - George R. R. Martin

Lo Scontro dei Re è il secondo capitolo dell'imponente saga di George Martin, Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Per chi ha letto il primo romanzo Il Gioco del Trono, non ci saranno sorprese, nel senso che ritroveranno la stessa impostazione e lo stesso stile di scrittura che li avevano conquistati. Vengono introdotti alcuni nuovi personaggi, altri si evolvono, altri, in piena tradizione "martiniana", si perdono.
Gran parte del racconto si risolve in un crescendo che porterà all'evento chiave della battaglia delle Acque Nere. Martin dà prova di essere un romanziere abile e spregiudicato, conduce la narrazione come un direttore d'orchestra, con mano sicura, con uno stile di scrittura "muscolare".
La tecnica del punto di vista viene mantenuta, con la stessa efficacia, trascinante, travolgente in certi punti (come durante la descrizione della battaglia di cui sopra).
Affascinante la resa delle descrizioni d'ambiente, fortemente caratterizzate, si percepisce un colore dominante legato alle varie scente, non perché venga esplicitamente menzionato ma perché frutto delle sensazioni fornite dai vari personaggi.
Indice di gradimento molto alto, quindi. Tuttavia vanno fatte alcune considerazioni.
Le storie proposte da Martin sono accattivanti ma allo stesso tempo anche molto frustranti. Lo scrittore statunitense è infatti spietato nei confronti dei suoi personaggi e di conseguenza anche dei lettori che vi si affezionano. La delusione che si prova nel veder fare una brutta fine al proprio eroe preferito o nello scoprire che il geniale piano per uscire dai guai naufraga in un ignobile insuccesso, priva il lettore di quel senso di appagamento a cui si riterrebbe aver diritto. Bisogna però ammettere che, grazie a questa sorta di "verismo", quantomai suggestivo, trattandosi di fantasy, non si corre mai il rischio di prevedere come andrà a finire e questo inevitabilmente rende la storia molto attraente. O al contrario suscita un senso di repulsione, perché si arriva al punto di pensare che "tanto andrà comunque a finir male".
Per avvicinarsi a quest'opera colossale è necessario un approccio costruttivo e volenteroso. Se mai qualcuno insiste ancora nel considerare il fantasy un genere per ragazzi, ebbene questo, come tanti altri, è un buon esempio per dimostrare quanto tale affermazione sia fuori luogo. In particolare per Lo Scontro dei Re e per tutta la saga in generale, è necessaria la consapevolezza che si sta affrontando un'opera impegnativa. Per dirla in termini più adeguati, quel che avete per le mani non è uno stiletto ma una pesante spada a due mani, che richiede perizia e muscoli d'acciaio.

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Guarda il trailer della serie televisiva ispirata alla saga (lingua originale):


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venerdì 14 gennaio 2011

CHI E` MORTO ALZI LA MANO - Fred Vargas

E` difficile definire il genere di appartenenza di "Chi è morto alzi la Mano" di Vargas. Limitandosi alla trama, la definizione corretta è quella di Giallo. Un enorme albero di faggio compare misteriosamente in un giardino, una persona scompare e quattro personaggi indagano sugli avvenimenti. Ma l'indagine non è l'elemento caratterizzante dell'opera della Vargas. Al lettore non rimane impresso il percorso che ha portato a risolvere il caso. Ciò che maggiormente colpisce è il modo in cui la Vargas descrive i vari personaggi che si muovono al suo interno. Protagonisti assoluti sono i tre storici (o i tre evangelisti come sono soprannominati) che si trovano ad indagare sul caso, coadiuvati dall'ispettore Vandoosler. La loro assoluta ingenuità, il loro essere completamente immersi, a causa del loro lavoro, nel passato li rende assolutamente improbabili come investigatori. Ma è proprio qui la forza del romanzo.
E` un libro spassoso e godibile, soprattutto grazie ai dialoghi tra i quattro protagonisti e per l'ironia che li muove.
Una volta letto il primo è impossibile non voler leggere le altre avventure degli evangelisti.

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lunedì 10 gennaio 2011

ALMOST BLUE - Carlo Lucarelli

Ammetto di avere un debole per Lucarelli, che ho imparato ad apprezzare grazie alla trasmissione Blu Notte. La sua capacità di raccontare e di incantare attraverso le parole mi ha sempre affascinato e Almost Blue, suo primo romanzo, non delude le aspettative. Protagonisti della vicenda sono Simone, studente cieco con la passione per la musica e le voci, Grazia, giovane detective, e l'Iguana, terribile serial killer che terrorizza le notti bolognesi.
La trama viene narrata dai loro tre punti di vista, nevrotico quello della detective, folle quello del serial killer, basato su suoni e rumori quello di Simone. E il rumore e la musica sono la base portante dell'ambientazione creata da Lucarelli. Le voci che escono dallo scanner di Simone, il suono del disco che cade sul piatto e Almost Blue di Chet Baker, sono gli elementi che più coinvolgono il lettore nella vicenda.
E` una lettura agevole che non stanca il lettore, una trama ben costruita e personaggi che colpiscono e rimangono nel cuore. Una lettura consigliata agli amanti del genere.

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Ascolta Almost Blue cantata da Chet Baker:

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giovedì 6 gennaio 2011

CASINO ROYALE - Ian Fleming

Bond, il mio nome è James Bond! Il personaggio inventato da Fleming è entrato ormai nell'immaginario collettivo grazie ai numerosi film tratti dai suoi romanzi. Ma quanto sono simili il Bond cinematografico e quello originario dei romanzi? La lettura di Casino Royale, primo romanzo della serie, lascia decisamente spiazzati. Ne emerge un James Bond molto diverso da quello presentato nei film. Fleming mette in luce un aspetto romantico di Bond che contrasta con l'idea di affascinante sciupafemmine sempre pronto ad un'avventura, ma a non impegnarsi troppo se non nel suo lavoro. Per il resto tutti gli elementi che caratterizzano le avventure di 007 ci sono tutti: la bond girl bella e affascinate, la corse in macchina, i drinks e il lusso. Una lettura consigliata a chi ama lo stile patinato dei primi film.

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Guarda il video dell'intervista a Fleming in cui spiega come è nato James Bond (in lingua originale):


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lunedì 3 gennaio 2011

LA STRADA - Cormac McCarthy

Un padre, un figlio, una strada. Questi sono gli unici personaggi del bellissimo romanzo di Cormac McCarthy, La Strada. L'uomo e il bambino non hanno nome, la strada non è identificabile e il periodo temporale non è indicato. Una terribile catastrofe ha distrutto la terra e la maggior parte della popolazione umana, gli ultimi rimasti lottano per la sopravvivenza distruggendosi l'un l'altro. In questa desolazione si muovono i due protagonisti, uniti dal legame padre e figlio che è più forte di qualunque tragedia e sventura.
Anche la scrittura è scarna, asciutta, in grado di rendere tutta l'angoscia che pervade il padre nel suo proteggere il figlio.
E` un libro in bianco e nero, angosciante, bellissimo, dolorosamente avvincente. Assolutamente da leggere.

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Guarda la video recensione del romanzo:

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