martedì 22 gennaio 2013

DELITTO E CASTIGO - Fëdor Dostoevskij

Leggere Delitto e Castigo non è stato facile e mi ha lasciato piuttosto frastornato. Probabilmente il personaggio di Raskolnikov mi ha comunicato parte delle sue nevrosi e sono ancora qui a chiedermi se davvero lui sia colpevole o se non si sia trattato di un grande inganno. Confesso che in certi momenti ho desiderato che l'ispettore Porfirij Petrovi lo gettasse in prigione e buttasse via la chiave, tanto era insopportabile la sua ipocrisia. E tuttavia non si può odiare un assassino che commette un delitto premeditato in seguito al quale poi viene tormentato dalle braci del rimorso.
Durante la lettura si prova la sensazione di girare in tondo, un progressivo avvitamento, senza trovare una via d'uscita. Nessuno sembra sapere dove stia andando, tutti finiscono con l'arrabattarsi, persino quelli che all'apparenza hanno una precisa personalità danno prima o poi l'impressione di vivere in una propria illusione, una visione ingannevole di se stessi. L'azione che mette Raskolnikov fuori dalla legge lo pone anche in una posizione privilegiata, che gli permette di vedere la falsità e la menzogna, negli altri e in se stesso. Lui e pochi altri verranno a patti con questa consapevolezza, qualcuno, rendendosene conto, ne fugge, altri non se renderanno conto mai. La sofferenza è la chiave per raggiungere la consapevolezza e la redenzione. Per Dostoevskij deve evidentemente essere condivisa dal lettore, non per nulla si giunge esausti al termine della lettura. E grati.

Ulteriori informazioni su Fëdor Dostoevskij
Continua...

domenica 13 gennaio 2013

IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI - Marcello Simoni

Il più grosso problema de "Il mercante di libri maledetti" è di aver vinto un premio importante come il Bancarella. A cui poi si unisce l'utilizzo per la sua promozione di roboanti fascette in cui si sono richiamati come termini di paragone niente di meno che "I pilastri della Terra" di Ken Follett e "Il Nome della Rosa" di Eco. Tutto questo ha portato a far sì che le aspettative del lettore fossero estremamente alte e la delusione provata al termine della lettura forse più cocente del dovuto.
L'opera prima di Simoni non si avvicina neanche lontanamente al capolavoro di Eco e non ha la potenza narrativa del romanzo di Follett, ma tutto sommato non è così male. Il libro è scritto bene, i personaggi non sono molto originali ma piacevoli. La vicenda narrata è quella classica da romanzo di avventura, un gruppo di personaggi che parte alla ricerca di un tesoro e che si trova ad affrontare ostacoli e a raccogliere indizi per poter arrivare alla fine. L'unico punto veramente dolente è il finale: i colpi di scena introdotti sono scontati, alcune situazioni sono chiare già alla terza pagina e l'agognato tesoro si rivela essere niente di che.
Insomma un libro piacevole, di facile lettura, adatto ad un viaggio in treno o ad una giornata in spiaggia. Niente però che possa giustificare i premi ricevuti e il successo editoriale riscosso.

Ulteriori informazioni su Marcello Simoni

Acquista Il mercante di libri maledetti

Guarda il book trailer:
Continua...