venerdì 12 aprile 2013

BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE - Alessandro D'Avenia

Era da un pò che volevo leggere Bianca come il latte, rossa come il sangue, opera prima di Alessandro D'Avenia. Per qualche strano motivo, però, tutte le volte che mi capitava a mano in biblioteca o in libreria o era pronta a scaricarlo sul mio ebook, c'era qualcosa che mi tratteneva, una sorta di istinto che mi portava verso altre pagine. Ho capito ora che avrei dovuto continuare a dar retta a quell'istinto, perchè questo romanzo non mi è piaciuto per niente. E non è una questione di stile o di scrittura, da quel punto di vista, D'Avenia se la cava discretamente bene, e proprio la storia ad essere brutta. Più che brutta, banale, stereotipata e di una faciloneria veramente fastidiosa. Non c'è nulla di sbagliato nel parlare di morte, di adolescenti che devono far fronte al loro diventare adulti, di amore e di amicizia, basta farlo bene e soprattutto in maniera genuina e non stereotipata. Rossa come il sangue, bianca come il latte, invece, trasuda di stereotipi: l'amica da sempre innamorata del protagonista, il giovane professore sognatore (certe scene ricordano proprio l'attimo fuggente), la storia triste strappalacrime. Dopo due pagine era già chiaro come sarebbe andata a finire. Insomma, il mio consiglio, è lasciate perdere.

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