martedì 25 giugno 2013

ADDIO ALLE ARMI - Ernest Hemingway

Stile asciutto quello di Hemingway, frasi scritte a muso duro, dialoghi frammentati, a volte spiazzanti. Addio alle armi lascia frastornati, momenti di quiete si alternano ad altri più frenetici, con un fondo di tensione costante che permea tutta la storia. Il protagonista non è mai del tutto sereno, anche in quei momenti nei quali sembra esserlo, come se in lui si agitasse costantemente lo spettro di un oscuro destino.
Hemingway ci mette in guardia, la vita è effimera, in balia della Morte, qualunque cosa facciamo, ogni gioia che viviamo sarà sempre oscurata almeno in parte dalla sua ombra. Per questo egli la odia e la sfida, andando là dove regna sovrana, nei campi di battaglia, là dove, in un Italia dissanguata, si consuma il dramma della Grande Guerra. La sfiorerà più volte, senza paura poiché è consapevole del rischio ma è solo così che sente di poterla in qualche modo contrastare, solo così riesce a sentirsi vivo e padrone del proprio destino.
Tuttavia, appena la sua lotta si interrompe e cede alle lusinghe di una vita più tranquilla, dell'amore, della famiglia, la Morte torna a minacciarlo e lui a temerla perché non può affrontarla. Ogni piccolo traguardo ha un sapore amaro, lo spettro della rovina aleggia sui due amanti, la loro è una vita in fuga, senza futuro, vissuta alla giornata. Non resta che aggrapparsi al presente, godere di ogni attimo come fosse l'ultimo, rendendo così ogni piccolo gesto, ogni singolo momento importanti, unici. Ecco, forse è questa l'unica arma che ci resta, assaporare ogni attimo, dando ad esso l'importanza del momento più bello, perché rispetto al nulla, anch'esso sarà immenso.
Una vita decadente, senza futuro o al contrario romantica ed eroica perché vissuta con coraggio pur sapendo la tragica fine che ci attende? Forse la sintesi fra i due estremi conduce alla giusta via di mezzo.
Addio alle armi è un romanzo tormentato, tortuoso, immerso nella pioggia e nella nebbia con rari sprazzi di luce, il cui contrasto ferisce gli occhi. Ma non per questo è ingeneroso, giunti alla fine vi lascerà qualcosa.

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