martedì 6 agosto 2013

SOFIA SI VESTE SEMPRE DI NERO - Paolo Cognetti

Sofia, la protagonista dell'opera di Cognetti, mi è decisamente antipatica. Sofia veste sempre di nero è un gran bel romanzo. Sono due affermazioni che, almeno per quanto mi riguarda, difficilmente possono andare insieme. Solitamente i libri mi piacciono molto quando riesco in qualche modo a provare empatia con il protagonista, con Sofia questo non è successo. E' una donna inquieta, sempre alla ricerca di qualcosa, eternamente insoddisfatta di sé, delle persone che la circondano e della propria vita. Questa sua continua insoddisfazione la porta a vivere perennemente in fuga. Lo ha sempre fatto, fin da piccola quando con il suo amico del cuore giocava ai pirati immaginando un mondo diverso dalla periferia borghese residenziale in cui si è trasferita con i propri genitori. Ha continuato a farlo nel corso dell'adolescenza tentando dapprima il suicidio ed andando poi a vivere con la zia. E anche crescendo ha mantenuto la tendenza alla fuga dalla realtà, scegliendosi il lavoro di attrice che la ripara dagli sguardi indiscreti degli altri rendendola ancora più sfuggevole.
Per rendere questa sua caratteristica Cognetti, in maniera a mio parere geniale, non ce la presenta mia come la vera protagonista della sua narrazione, i capitoli/racconti che compongono la sua opera sono sempre narrati dal punto di vista di chi le sta vicino, Sofia non è mai in pieno sotto la luce dei riflettori risultando così sfuggente anche a noi lettori, che non riusciamo mai a comprenderla appieno. Quello che me l'ha resa particolarmente antipatica è proprio questo suo continuo nascondersi e fuggire, l'incapacità di affrontare la realtà per quello che è, soprattutto di fronte a responsabilità importanti o ad impegni che diventavano più seri.
E' però un personaggio femminile delineato molto bene e sicuramente credibile e veritiero. Altrettanto veritieri sono i personaggi che la circondano, il padre tra i miei preferiti in assoluto, che affascinati da questa donna che non concede mai nulla di se stessa la vedono svanire senza sapere come trattenerla.
Ma Cognetti non ci racconta solo di Sofia. La sua protagonista è in realtà lo specchio su cui si riflettono tutti coloro che gli ruotano intorno e la società in cui vive, Attraverso di lei e i racconti sulla sua crescita riviviamo il boom economico di fine anni 60 e gli anni di piombo. nel suo percorso di crescita assistiamo al digregarsi dell'ideale borghese di famiglia che raggiunti certi paletti fissi (matrimonio, figli, casa di proprietà), deve per forza essere una famiglia felice.
Sofia si veste sempre di nero è quindi non solo un bel ritratto di figura femminile, ma anche un affresco ben delineato sulla storia dell'Italia e della sua società negli ultimi 30 anni.

Ulteriori informazioni su Paolo Cognetti
Visita Capitano Mio Capitano, il blog dell'autore

Acquista Sofia si veste sempre di nero

Nessun commento: