mercoledì 9 ottobre 2013

IO CHE AMO SOLO TE - Luca Bianchini

Ho sentito parlare per la prima volta di Io che amo solo te di Luca Bianchini, durante un'intervista radiofonica all'autore una domenica mattina. E ho subito pensato questo lo voglio leggere. L'intervista si concentrava soprattutto sul tema organizzazione del matrimonio e del ricevimento, tema intorno a cui le vicende e i personaggi ruotano. Ed è stata proprio l'ironia con cui l'autore raccontava questi aspetti ad incuriosirmi tanto. Mi sono sposata con pochissimi invitati e l'unico aspetto un po' eccessivo era il mio abito. Ammetto anche di aver sempre guardato con un po' di terrore a quei matrimoni che richiedono anni di organizzazione, 300 invitati e tutto un entourage per la gestione dello stesso (fotografo, truccatore, stilista, animatore e chi più ne ha più ne metta), per cui trovavo interessante l'idea di un romanzo che giocasse in maniera leggera su questi stereotipi matrimoniali. Quando poi finalmente, a distanza di mesi, ho letto questo romanzo, è stata una vera scoperta, perché l'organizzazione del matrimonio è solo un escamotage divertente per raccontare molto altro con una carrellata di personaggi degni della migliore commedia all'italiana. Il tema centrale è quello dell'amore: l'amore nuovo dei due giovani sposi, l'amore passato e non colto che vive di rimpianti e di ricordi, l'amore tra fratelli e l'amore tra genitori e figli. Si legge tutto d'un fiato e non si vorrebbe mai smettere, con colpi di scena forse un po' scontati, ma non per questo meno divertenti e avvincenti. E' stato bello partecipare al matrimonio di Damiano e Chiara, sentire Nancy cantare e assistere al ballo di Ninella e Don Mimì. E una volta terminato il ricevimento e chiusa l'ultima pagina ho continuato a cantare per giorni "Io che amo solo te" di Endrigo.



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 E ora goditi la canzone di Endrigo che da il titolo al romanzo


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