sabato 31 maggio 2014

TEX WILLER - Mauro Boselli

Personaggi come Tex Willer entrano di diritto nella storia del fumetto perché si sono guadagnati sul campo la loro fama. Boselli e l'editore Sergio Bonelli che introduce il romanzo, lo celebrano raccontando in forma letterale la sua vita.
Dopo anni di pubblicazioni e centinaia di numeri usciti in edicola, è naturale che alcune storie
diventino ripetitive ma ce ne sono certe che rappresentano vere e proprie pietre miliari nella parabola di questo eroe del west. Boselli le mette tutte insieme in forma di autobiografia, lasciando che sia lo stesso Tex, intervistato, a raccontarle. Ce ne sono davvero tante e ce ne sarebbero ancora, il romanzo avrebbe potuto essere più lungo e rimanere avvincente.
Le storie di Tex sono belle perché è un eroe moderno, lontano dal classico paladino senza macchia che tanti credono. Tex Willer è un difensore della legge ma è stato anche un fuorilegge e non esiterebbe a infrangerla nuovamente se lo ritenesse giusto. Le sue avventure vengono sempre vissute a cavallo della sottile linea che separa la giustizia istituzionalizzata da quella della coscienza.
Un personaggio come questo richiede fiducia incondizionata. La giustizia sommaria, di comodo, la tentazione di credersi infallibile e al di sopra di ogni sospetto sono dietro l'angolo. Di Tex ci si può fidare perché ha una sola parola o, per dirla alla maniera indiana, parla con lingua diritta, ma non dimentichiamoci che risolve le cose a colpi di pistola. Per quanto efficace, è un metodo rischioso e non prevede margini di errore.
La Legge resta uno strumento indispensabile per una società civile che intenda andare oltre l'età della pietra. Il messaggio di Tex però è che non possiamo affidarci completamente ad essa. L'animo umano è troppo vasto perché possa essere controllato in modo definitivo. A dirla tutta non sarebbe nemmeno eticamente corretto. Serve un equilibrio, una giustizia del buon senso. Il vero dilemma è come fare ad ottenerla. Non tutti sono Tex Willer, non tutti hanno sufficiente coscienza di sé, dei propri limiti, delle proprie debolezze, ancor meno sono quelli che sanno controllarle. Ma non possiamo prescindere da questa necessità. Serve più fiducia e un maggior spirito di coesione. Il fatto che Tex ci appassiona ancora dopo decenni non è un caso, il motivo sta proprio nel fatto che egli rappresenta questo ideale. Ecco perché con ogni probabilità continuerà a cavalcare nelle praterie dell'Ovest ancora per molto tempo.

Ulteriori informazioni su Mauro Boselli
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