venerdì 13 giugno 2014

ELRIC DI MELNIBONE' - Michael Moorcock

Se è vero che quello di Elric è un personaggio debole e di salute cagionevole, è anche vero che, nonostante questo, il suo carisma resta indiscutibile. Quando a ciò si aggiunge la forza sinistra della spada maledetta alla quale è legato, allora diventa uno dei personaggi più "power" della fantasy di tutti i tempi.
In questa raccolta si assiste all'evoluzione di un eroe controverso, non malvagio e tuttavia spietato, amorevole e tuttavia rancoroso, senza scrupoli e tuttavia roso dal rimorso. E' facile identificarsi in Elric, è formidabile ma afflitto da debolezze che lo rendono umano. Questo dualismo non è gradito ma è inevitabile. Come ciascuno di noi, possiede pregi che gli concedono la fiducia degli altri e conseguenti responsabilità non sempre piacevoli. Allo stesso modo è afflitto da difetti che mettono in difficoltà lui e chi lo circonda. Elric di Melniboné è un eroe tragico, la morte lo accompagna sempre, condannandolo a una vita fatta di mezze luci, di momenti felici ma anche profondamente amari.
Michael Moorcock adotta un linguaggio dai forti accenti drammatici, narrando storie dal sapore acre. Gli eventi sono epici, definitivi e richiedono azioni spettacolari, dall'esito incerto. Moorcock gioca pesante e non si fa scrupoli nel chiamare in causa stregoni, demoni e finanche divinità di vario spessore. Però, a differenza di altre storie, qui non c'è un eroe senza macchia che affronta ad armi impari spaventosi nemici con la sola forza del coraggio. Elric picchia duro e se è il caso gioca pure sporco. Non è uno spaccamontagne, non è uno sbruffone che "ci penso io". E' un tipo silenzioso, riflessivo, spocchioso ogni tanto. Studia il suo nemico, prepara un piano e quando decide che è tempo di affrontarli, è bene farsi da parte. Lo sanno bene anche i suoi amici, anche coloro che lo amano, perché, nel momento dello scontro quella spada maledetta che lo rende invincibile diventa anche particolarmente assetata di sangue e non ci va tanto per il sottile.
Questa sorta di doppia personalità, che lui riconosce ma che non sempre è in grado di controllare, lo rende imprevedibile e spaventoso. Lungo la sua vita imparerà a tenere a bada il suo demone ma non è così facile, è stregoneria e la volontà di un uomo può non bastare. E tuttavia non può farne a meno, soprattutto quando si troverà ad affrontare il suo destino. Siamo negli ultimi episodi, quelli durante i quali si decidono le sorti del mondo. E qui Moorcock dà veramente fondo a tutte le sue risorse. Senza rivelare nulla, si può tranquillamente sostenere che lo scontro finale è quanto di più titanico si sia mai letto, per quanto mi riguarda, dopo questo troverò difficile prendere in mano un altro romanzo fantasy e aspettarmi qualcosa di più. E' definitivo e non è una bella sensazione. Ma non avrebbe potuto essere altrimenti, in perfetta coerenza con il carattere e il carisma di Elric di Melniboné.

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